E poi.. poi ci sono cinque lunghi
giorni senza poter inghiottire la propria saliva e la febbre costante.. i
medici che non sanno come mai hai la febbre e ti rimandano a casa.
Passano i giorni e una sera dopo
un paio di settimane, dal drenaggio ancora aperto esce liquido verde che odora
di qualcosa di talmente marcio che non hai ma sentito in vita tua un odore
simile.. e della gelatina scura.. cosa sarà mai? Corri in ospedale e alla fine
scopri che altro non è che residui di stomaco non aspirati.. si sono nascosti
nelle anse di quella pancia enorme che hai..
Il miracolo di essere riusciti ad operarti in
laparoscopia non è da tutti… e la febbre, quella febbre che non mollava mai,
scompare improvvisamente e si comincia a cicatrizzare la ferita!
Inizi a mangiare un paio di
cucchiai di brodo e ti sembra di aver mangiato un rinoceronte.. e allora via a
camminare per cercare di digerire, pochi passi lungo il corridoio di casa in fondo sei debole da morire.
Passano i giorni, le settimane e
ti sforzi di passare dal liquido alle pappe morbide ma vomiti praticamente
tutto, anche l’acqua fresca.
Tornata a casa c'è stato un momento in cui ho pensato al
suicidio.
In tempi non sospetti quando si
parla così in "leggerezza" con gli amici ho sempre pensato e
affermato che se mai un giorno fossi arrivata a pensare di togliermi la vita
l'avrei fatto in modo soft e senza dolore con un bel cocktail di farmaci, ti
addormenti e via. In quei giorni al rientro a casa davanti alla voglia di
morire ho invece pensato di farla finita nel modo più truce possibile, volevo
davvero farmi molto male. Quella è stata la prima vera grande emozione dopo
anni di anestesia grazie alle abbuffate.
Qui due parole per un grazie
sincero alla mia amica di sempre le voglio spendere: nel momento più doloroso
quando ero piegata in due con i dolori di schiena e la sera prima
dell'intervento di bypass all'entrata della sala operatoria mi hai detto le
parole che mi hanno permesso in questi anni di andare avanti tenacemente a testa
alta: "tanto più che male non ti fa, non sperare di avere la fortuna di
morire sotto i ferri, noi quella fortuna non ce l'avremo, preparati che la
morte te la devi guadagnare per bene", e quando volevo morire una sana
bastonata con l'appendi abiti sulla schiena e un glaciale "cosa vuoi fare
tu? beh nel dubbio vedi di morire perché se sopravvivi ti finisco io", mi
hanno salvato la vita. Ti voglio bene amica mia.
Il primo è un anno difficile, il vomito
quotidiano è il compagno di questa avventura. A cena fuori non vai perché hai
paura di dover correre in bagno o magari di non riuscire nemmeno ad arrivarci
in bagno ma intanto arrivano anche le soddisfazioni, si perde peso velocemente!
Quanta fatica!
Non rimpiango la scelta che ho
fatto nonostante tutto perché al di là della fatica e del dolore mi ha dato la
possibilità di nascere una seconda volta!
Se ne vanno i chili e ti resta
una quantità enorme di pelle in eccesso… e allora comincia la seconda parte di
questa avventura il “trova qualcuno disposto ad operarti per eliminare la pelle
in eccesso”,
Negli ospedali del Friuli Venezia Giulia dopo la scellerata
riforma sanitaria si aspettano 5 anni per la prima chiamata... sei basita in
fondo sei piena di piaghe tra i rotolini di pelle e non capisci come mai sei un
paziente di seconda categoria... per fortuna un angelo mi assiste e approdo in
Emilia Romagna, dove in 20 mesi di interventi ne faccio ben 3, intanto da Udine
ancora non hanno chiamato per il primo...
Ho avuto fortuna.
Nessuno degli interventi è stato
senza complicazioni post operatorie, forse ancora più dure di quelle del
bypass.
In totale ho collezionato oltre
400 punti esterni e di quelli interni non voglio sapere il numero, ma ogni
cicatrice è importante perché mi ricorda non solo la mia vittoria ma la grande
sconfitta che ho inflitto al mio corpo permettendomi di arrivare a tanto pur di
sopravvivere.
Davanti al dolore mi sono sempre
detta che era il minimo che io potessi meritarmi per quanto mi ero inflitta!
In fondo trattasi di suicido
assistito anche se socialmente accettato.
Alla Prossima!