mercoledì 30 maggio 2018

L’INCONTRO CON ME STESSA ARRIVERÀ?



Innanzi tutto devo scusarmi se dall’ultima volta che ci siamo sentiti sono passati venti lunghi giorni ma questo mese tra lavoro e famiglia non ho avuto tempo di prendere una pausa.
Molto probabilmente sarà così anche per il mese di giugno quindi non vogliatemene se sarò più lenta di quello che avevo previsto.
In questi giorni la voglia di mangiare è alle stelle e cerco di combatterla in ogni modo; ho deciso di vedere un nutrizionista perché gli ultimi kg che devo perdere invece di andarsene aumentano.
Le cose che mangio sono si poche nel senso di quantità ma tutte particolarmente caloriche e/o zuccherate.
Ho bisogno di una mano per regolare i pasti con quei pochi alimenti che tengo giù e ricominciare a dimagrire.
Primo passo togliere tutti gli zuccheri raffinati e lasciare solo quelli complessi e in quantità ragionevoli, quindi si allo yoghurt (che odio) e via lo zucchero dal caffè e le caramelle.
Secondo passo, tolto lo zucchero dalla cucina e sostituito con aspartame e riempito il frigo di yoghurt e cereali integrali e quelle due o tre verdure che non vomito. Via il riso normale sostituito da basmati e basmati integrale. Unico vizio il tonno con l’olio, quello al naturale lo vomito.
E con queste cosette vediamo cosa riusciamo a raggiungere. Volevo iniziare a fare un pò di movimento ma per ora non ho il via libera, la prossima settimana sentiamo cosa dice ortopedico e fisioterapista, purtroppo so di non essere in grado di fare molto ma penso che solo con l’alimentazione a questo punto non ce la posso fare a mantenere e magari a migliorare il risultato!
È un’eterna battaglia e in giorni come questo mi sento così stanca ragazzi! La costanza sul cibo non è proprio cosa di questo mondo per me, in questo di certo il bypass aiuta ma non fa meno male! Vorrei essere ligia al dovere e invece mi ritrovo costantemente a pensare al cibo, a cosa vorrei mangiarmi e se posso mangiarne almeno un boccone. Pensare che prima del bypass non mangiavo dolci e adesso cerco la cioccolata ovunque. Fatico a capirmi. La mi vita dovrebbe essere veramente incentrata su tutto quello che sto facendo e cercando di portare avanti con fatica (lavoro e famiglia) e invece diventano secondari davanti al cibo.
Invece di buttarmi a capofitto e basta nei progetti, quando smetto di lavorare ecco che la “pausa” significa mangiare o se potessi “ingozzarmi sul divano”.
In passato molti colleghi mi hanno sempre suggerito di pensare che forse la mia sia una forma depressiva. Non ho mai voluto sentire da quell’orecchio ma forse tutti i torti non ce li avevano. Sono perennemente insoddisfatta dei miei risultati in qualsiasi campo e sono sempre alla ricerca di raggiungere altri obbiettivi, quando ci riesco via per un’altra crociata. Non riesco a fermarmi e a godere di quello che ho.
Il fatto di essere un giudice molto severo poi non aiuta per nulla. Cerco di ripetermelo tutte le mattine di essere tranquilla e fare un passo alla volta ma per ora con poco risultato. Nemmeno in questo riesco a non mettere davanti il tutto e subito! Perché mi sembra di fare i capricci??
Forse si tratta proprio di questo, è la bambina che ha sofferto che è in me che viene fuori in questi casi e fa i capricci e forse dovrei imparare a trattarla come tale e a superare la fase. Forse è una buona idea, o forse no ma sono talmente disperata che ci proverò sicuramente.
L’unica cosa che ho sempre sentito forte e chiara dentro di me è quella di voler fare qualcosa di buono per la mia vita e invece che farlo per me stessa mi do al 100% per gli altri.
Finito questo mese di impegni intendo mettere in pratica quello che dico da mesi e non ho mai fatto, cioè prendermi del tempo per me ogni giorno.
Sono un animale mattutino quindi spenderò le mie mattine in Comune, i pomeriggi per me e alla sera al lavoro a Pordenone. Vediamo per quanto tempo riesco a mantenere i propositi. Ecco forse lo sbaglio più grande è proprio qui: non deve essere un proposito ma un cambio di abitudine per me: l’ostacolo più grande? Probabilmente non mi voglio bene, dovrei essere un tantino più egocentrica e vivrei decisamente meglio.
Sento che questo scoglio sarà più duro dei 1000 metri di dislivello che mi aspettano nell’arrivare in cima al Monte Lussari come mi sono ripromessa.
Non so come fare ad amarmi perché la verità è che nessuno me lo ha insegnato e quindi non ho potuto impararlo: sono sempre stata la “pattumiera” dei problemi di “tutti” in famiglia e quella che era sempre in “seconda linea” rispetto a qualsiasi cosa e persona come avete già letto nelle puntate precedenti. Sono quella cui nulla veniva dato e tutto veniva tolta, come un utensile che lo tiri fuori solo quando ti serve.
Ancora oggi faccio questo sbaglio molte volte, seppur meno di prima, rinuncio ai miei desideri per far felice gli altri. Sarà mai il mio turno o devo imparare a prendermelo e circondarmi solo di persone che mi mettono al loro pari? Sicuramente la seconda. Aspettare che siano gli altri a darti quello che cerchi è quanto di più doloroso possa esserci perché ti porta ad infinite delusioni.
Non riesco al momento a mettere il mio benessere davanti a tutto e quindi ancora temporeggio, soffrendo come un cane, in questa situazione, soprattutto in famiglia.
Probabilmente molto presto riuscirò a prendere la decisione di far scendere dal treno della mia vita alcune persone perché a volermi al 100% proprio non ce la fanno ed è inutile rimandare l’inevitabile più del necessario. Sono però testarda e ho deciso di fare un ultimo breve tentativo, alla fine se strappo il cerotto farà male ma non così male come tenerlo se ti procura irritazione.
O magari per una volta le persone sapranno sorprendermi o magri mi sorprendo io perché smetto di fare i capricci e mi rendo conto che la vita è altro da quello che vorrei che fosse e che forse i miei standard tanto realistici non sono.
Riprenderemo il discorso sul mio passato la prossima volta!