Innanzi tutto devo scusarmi se
dall’ultima volta che ci siamo sentiti sono passati venti lunghi giorni ma
questo mese tra lavoro e famiglia non ho avuto tempo di prendere una pausa.
Molto probabilmente sarà così
anche per il mese di giugno quindi non vogliatemene se sarò più lenta di quello
che avevo previsto.
In questi giorni la voglia di
mangiare è alle stelle e cerco di combatterla in ogni modo; ho deciso di vedere
un nutrizionista perché gli ultimi kg che devo perdere invece di andarsene
aumentano.
Le cose che mangio sono si poche
nel senso di quantità ma tutte particolarmente caloriche e/o zuccherate.
Ho bisogno di una mano per regolare
i pasti con quei pochi alimenti che tengo giù e ricominciare a dimagrire.
Primo passo togliere tutti gli
zuccheri raffinati e lasciare solo quelli complessi e in quantità ragionevoli,
quindi si allo yoghurt (che odio) e via lo zucchero dal caffè e le caramelle.
Secondo passo, tolto lo zucchero
dalla cucina e sostituito con aspartame e riempito il frigo di yoghurt e
cereali integrali e quelle due o tre verdure che non vomito. Via il riso
normale sostituito da basmati e basmati integrale. Unico vizio il tonno con l’olio,
quello al naturale lo vomito.
E con queste cosette vediamo cosa
riusciamo a raggiungere. Volevo iniziare a fare un pò di movimento ma per ora
non ho il via libera, la prossima settimana sentiamo cosa dice ortopedico e
fisioterapista, purtroppo so di non essere in grado di fare molto ma penso che
solo con l’alimentazione a questo punto non ce la posso fare a mantenere e
magari a migliorare il risultato!
È un’eterna battaglia e in giorni
come questo mi sento così stanca ragazzi! La costanza sul cibo non è proprio
cosa di questo mondo per me, in questo di certo il bypass aiuta ma non fa meno
male! Vorrei essere ligia al dovere e invece mi ritrovo costantemente a pensare
al cibo, a cosa vorrei mangiarmi e se posso mangiarne almeno un boccone.
Pensare che prima del bypass non mangiavo dolci e adesso cerco la cioccolata
ovunque. Fatico a capirmi. La mi vita dovrebbe essere veramente incentrata su
tutto quello che sto facendo e cercando di portare avanti con fatica (lavoro e
famiglia) e invece diventano secondari davanti al cibo.
Invece di buttarmi a capofitto e
basta nei progetti, quando smetto di lavorare ecco che la “pausa” significa
mangiare o se potessi “ingozzarmi sul divano”.
In passato molti colleghi mi
hanno sempre suggerito di pensare che forse la mia sia una forma depressiva.
Non ho mai voluto sentire da quell’orecchio ma forse tutti i torti non ce li
avevano. Sono perennemente insoddisfatta dei miei risultati in qualsiasi campo
e sono sempre alla ricerca di raggiungere altri obbiettivi, quando ci riesco
via per un’altra crociata. Non riesco a fermarmi e a godere di quello che ho.
Il fatto di essere un giudice
molto severo poi non aiuta per nulla. Cerco di ripetermelo tutte le mattine di
essere tranquilla e fare un passo alla volta ma per ora con poco risultato.
Nemmeno in questo riesco a non mettere davanti il tutto e subito! Perché mi
sembra di fare i capricci??
Forse si tratta proprio di
questo, è la bambina che ha sofferto che è in me che viene fuori in questi casi
e fa i capricci e forse dovrei imparare a trattarla come tale e a superare la
fase. Forse è una buona idea, o forse no ma sono talmente disperata che ci
proverò sicuramente.
L’unica cosa che ho sempre
sentito forte e chiara dentro di me è quella di voler fare qualcosa di buono
per la mia vita e invece che farlo per me stessa mi do al 100% per gli altri.
Finito questo mese di impegni
intendo mettere in pratica quello che dico da mesi e non ho mai fatto, cioè
prendermi del tempo per me ogni giorno.
Sono un animale mattutino quindi
spenderò le mie mattine in Comune, i pomeriggi per me e alla sera al lavoro a
Pordenone. Vediamo per quanto tempo riesco a mantenere i propositi. Ecco forse
lo sbaglio più grande è proprio qui: non deve essere un proposito ma un cambio
di abitudine per me: l’ostacolo più grande? Probabilmente non mi voglio bene,
dovrei essere un tantino più egocentrica e vivrei decisamente meglio.
Sento che questo scoglio sarà più
duro dei 1000 metri di dislivello che mi aspettano nell’arrivare in cima al
Monte Lussari come mi sono ripromessa.
Non so come fare ad amarmi perché
la verità è che nessuno me lo ha insegnato e quindi non ho potuto impararlo:
sono sempre stata la “pattumiera” dei problemi di “tutti” in famiglia e quella
che era sempre in “seconda linea” rispetto a qualsiasi cosa e persona come
avete già letto nelle puntate precedenti. Sono quella cui nulla veniva dato e
tutto veniva tolta, come un utensile che lo tiri fuori solo quando ti serve.
Ancora oggi faccio questo sbaglio
molte volte, seppur meno di prima, rinuncio ai miei desideri per far felice gli
altri. Sarà mai il mio turno o devo imparare a prendermelo e circondarmi solo
di persone che mi mettono al loro pari? Sicuramente la seconda. Aspettare che
siano gli altri a darti quello che cerchi è quanto di più doloroso possa
esserci perché ti porta ad infinite delusioni.
Non riesco al momento a mettere
il mio benessere davanti a tutto e quindi ancora temporeggio, soffrendo come un
cane, in questa situazione, soprattutto in famiglia.
Probabilmente molto presto
riuscirò a prendere la decisione di far scendere dal treno della mia vita
alcune persone perché a volermi al 100% proprio non ce la fanno ed è inutile
rimandare l’inevitabile più del necessario. Sono però testarda e ho deciso di
fare un ultimo breve tentativo, alla fine se strappo il cerotto farà male ma
non così male come tenerlo se ti procura irritazione.
O magari per una volta le persone
sapranno sorprendermi o magri mi sorprendo io perché smetto di fare i capricci
e mi rendo conto che la vita è altro da quello che vorrei che fosse e che forse
i miei standard tanto realistici non sono.
Riprenderemo il discorso sul mio
passato la prossima volta!